il treno di strelnikov


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Fuori Servizio

Comunque secondo me ogni tanto Saverio Tommasi e Salvini si incontrano. Guardano una vecchia puntata di Star Trek (hanno questa passione segreta). Poi Salvini prende le birre ghiacciate, ne passa una a Tommasi, e gli dice certo che Uraa è una gran figa. Tommasi rutta fa così con le mani per dire me la tromberei a pecora e gli dice: “Matteo, non ne posso più di scrivere post del cazzo per quelle teste di legno su Facebook”. Allora Salvini: “Saverio, da noi è pieno di razzisti di merda. Razzisti, capisci? Nel 2016! Incredibile.” “Capisco. Ma è lavoro. Siamo già fortunati ad averne uno, di questi tempi. Una puntata di Next generation, ora?”

Poi vanno giù in taverna e giocano a calcio balilla e alla playstation fino a notte. Che è sabato e domani non bisogna scrivere dei cazzi di post tutti uguali. Non bisogna rilasciare delle cazzo di interviste tutte uguali.
“Sei una schiappa Matteo.”
“Guarda che chiamo il dittatore Boko Haram!”
“Inkulati”
“Altra birra?”
Poi salgono in due sul motorino del figlio di Salvini senza casco e cantando un mazzolin di fiori a due voci risalgono la stradina verso il paese mentre già intorno rischiara.

Come se lunedi non arrivasse mai.
Come se non ci fosse la pattuglia con l’ etilometro dietro la prossima curva.


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L’inutile invasione

Sono quattro anni che la Nato si prepara a difendere l’ Estonia dall’ invasione russa.
Ed ha ragione.
Quei duecento metri quadri di fango e zanzare, abitati da una versione di Finlandesi modificata geneticamente per essere ancora più antipatica del prototipo, sede di strategiche industrie per la produzione di scatolame, sono una tentazione irresistibile per chi possiede solo quindici milioni di chilometri quadrati di Russia.


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Pedagogia

Non è vero che nelle fiabe le protagoniste femminili sono oche cretine il cui unico fine è incipriarsi il culo e buttarsi a pesce sul primo fuso incantato e/o mela avvelenata a disposizione.

C’è anche il filone, molto istruttivo, della stragnocca che si dedica a qualche creatura ributtante tipo rospi o mostri desiderata dal padre e la trasforma in un essere umano.

E poi la mia traccia preferita: la fanciulla che si sacrifica per i fratelli maschi, gli amici maschi o il padre.

Come Belle “papà, io sono solo una femmina senza significato, siamo in tante, vado io dal mostro a farmi ammazzare al posto tuo.” “Ok in fondo hai ragione”.

O come Gerda, che attraversa mezza Europa per andare a recuperare Kai, lo trova stremato per avere fatto un anno di kamasutra acrobatico con quella maialona svedese della regina delle nevi, la nave scuola del nord, ma scrivono “eternità” con pezzi di ghiaccio insieme e lei se lo riprende e pensa che culo che ho avuto si sa che gli uomini sono fatti così.

Però a conti fatti la mia personale predilezione va ad Elisa, quella che intreccia le camicie di ortica: ve lo ripeto. Intreccia. Le. Camicie. Di. Ortica. 11 camicie. Provate a immaginare di farlo. Brrr. E intanto sta zitta anche se il fidanzato la condanna a morte. Ma lei non gliene vuole e lo sposa lo stesso, cosa volete che sia, non è che una condanna a morte significhi necessariamente che non ti ama, anzi. Poi lo costringeva il vescovo e in definitiva chi non fa non falla.

Quindi cari amici, non disperate, quando vi sembra che le donne si stiano pericolosamente avvicinando ad una condizione sociale che potrebbe creare degli equivoci sulla posizione assegnata dalla natura a noi e a loro (rispettivamente il divano e il lavello).

Dobbiamo solo estendere di qualche anno questi pattern comportamentali. Troviamo un corrispettivo adolescenziale di Andersen e nel giro di una decina di anni i sauditi verranno a studiarci con malcelata ammirazione.


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Lavoreremo un Giorno di meno

Saremmo diventati ricchi come i tedeschi, con l’euro, ricordate? Lo dicevano quelli intelligenti che avevano studiato e che secondo alcuni dovrebbero votare solo loro. Siamo diventati poveri come i romeni. E milioni di tedeschi lavorano con i mini Jobs e sono sulla stessa strada.
Quando levi le frontiere i capitali girano più veloci delle persone perché non hanno letteralmente radici nè anima, e fottono i territori mettendoli in competizione reciproca e se poi quelli cercano respiro nella svalutazione e nell’ intervento statale tramite il debito pubblico glieli si impedisce con il rigore finanziario.
Il somaro deve stare alla sbarra e tirare sempre più mangiando sempre meno. Sopratutto l’ allargamento a est ha avuto un incalcolabile significato in termini di politica di potenza e dumping salariale. Se si potesse dimostrare che è stato pianificato con contezza delle conseguenze sarebbe un vero e proprio crimine.
Gli intelligenti colti e professori, i nuovi cortigiani, ora dicono che a questo disastro (che è interamente colpa loro) non c’è rimedio.
Chi ha concepito questa cosa se in malafede meriterebbe un processo, se in buona fede la revoca dei diritti civili.
Altro che decidono solo loro. È come far decidere solo ai lupi dove portare il gregge.


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Timur remain

Gli inglesi non hanno capito il principio chiave della sinistra italiana, che alla fine anche il movimento cinque stelle ha fatto proprio: l’ impero di Tamerlano si riforma solo dall’ interno. Il rimedio contro la guerra in ogni angolo del mondo, le città rase al suolo e le piramidi di teschi, non è meno Tamerlano, ma più Tamerlano. Bisogna solo perfezionare il processo con una transazione naturale verso la democrazia sociale scandinava, che è il passo immediatamente e logicamente conseguente alla tirannide sanguinaria e sterminatrice. Un altro Impero Timuride è possibile.‪#‎timuremain‬


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Indistintamente

Cosa credete che risponderanno i genitori di 10 milioni di bambini russi quando i figli chiederanno perché gli atleti del loro pese non ci sono, alle Olimpiadi?
Risponderanno che siamo dei pezzi di merda.
Non la WADA. Non Obama. L’occidente nel suo complesso. Ciascuno di noi.
Questo in qualche senso è giusto. Perché dovrebbero fare distinzione loro quando nessuno ha fatto distinzione fra atleti dopati e non?
Peraltro è giusto anche sotto un altro punto di vista. Bisogna che imparino presto con quali sporche carogne ha a che fare il loro paese.
Servono anticorpi di sano odio.


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L’altro Lato del Gonfiabile

Quell’ ansia sottile di quando la bambina è nella parte oscura del gonfiabile, quella non visibile dalla mia postazione. E inizia il flusso di pensiero.
“Oh che bello ora mi rilasso. Tanto lei sale sul gonfiabile. Tanto lo so dove è. Adesso ha fatto il giro. Ora sale le scale. Fra un poco la vedo. Tre. Due. Uno. Ora. Troppo presto. Tre. Due. Uno. Ecco. No. Ci sarà fila. Non è ancora arrivata. Non devo pensarci, cazzo non le devo stare tanto addosso a quella bambina. È PERFETTAMENTE normale che ci metta del tempo. Magari ci sono dei maschietti prepotenti che le passano davanti. Dai cazzi di maschietti di merda che magari le fanno male. Vado e gli spezzo i braccini. Spero che non sia il figlio di questo bestione seduto qui che le fa male. Ma cosa vado a pensare? Già mi preoccupo dopo… dopo… quanto sarà passato, onestamente? Dieci secondi? VENTI secondi?
Cosa accidenti fa in venti secondi? Cos ‘ è ? Magellano? È un gonfiabile, non il maledetto mondo. Adesso vado a vedere. No. Non devo essere opprimente, se sento che sono opprimente perde autostima. Non devo andare. Non devo andare. Non devo andare.
Vado.”
Niente, stava salendo la scala.


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Che famo?

Quindi noi adesso sappiamo cosa è successo, quando è successo e perché è successo.

Sappiamo che questa è un’ideologia vera e propria, e che adesso è vincente.

Sappiamo che è iniziata molto tempo fa, che è un’evoluzione naturale del capitalismo, sappiamo dell’involuzione del movimento di contestazione e della morte dei corpi intermedi.

Sappiamo che la difesa dell’identità nazionale, intesa come sovranità economica ma anche culturale, è parte della soluzione.

Sappiamo però che attualmente, forse proprio per questo, i fascisti sono gli unici a interpretare correttamente la contraddizione, pur arricchendola di corollari ripugnanti.

Sappiamo perché tutto questo è stato così facile: la fine di un’alternativa politico filosofica oltre cortina e la resa alla Thatcher: TINA, non ci sono alternative.

Sappiamo dei media e delle ONG.

E sappiamo che il marxismo potrebbe essere un filtro attraverso il quale guardare al presente, ma andrebbe attualizzato, anche nel linguaggio. Solo che Gramsci è morto.

Che famo?

Barbara Oioli


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Mutande Costituzionali

Di solito non parlo di lavoro qui, salvo per raccontare qualche fatto buffo che mi capita, ma una cosa la voglio raccontare perché riguarda la vita di tutti.
La maggior parte del mio lavoro consiste nell’ assistere gente che si è fatta male in svariati ambiti e che deve avere un risarcimento da qualcuno, la cui responsabilità spesso e volentieri è coperta da una compagnia assicurativa.
Fino al 2001 gli “attrezzi del mestiere” erano essenzialmente un paio di leggi del 1969 e del 1965 che, assieme al codice civile del 1942, fornivano tutti gli strumenti necessari per gestire il sistema in maniera ottimale.

Anche nel nostro settore, comunque, alla fine degli anni novanta sono incominciate le liberalizzazioni, le razionalizzazioni, le sistematizzazioni, le codificazioni, e qualsiasi altra cosa che finisca per “zioni” e che significhi in sostanza fregatura e regalo ai monopoli assicurativi sulla pelle di tutti in omaggio ad esigenze di contrasto dell’altra celebre “zione” (la corruzione, declinata nelle varietà dei furbetti, di quelli che ci marciano, dei parassiti etc…) che è sempre lì a fornire un cappello elegante ad ogni manovra di spoliazione del popolo.

Il risultato è non solo che il paese dei bengodi e dei balocchi normativo  degli anni ottanta è diventato una specie di deserto radioattivo popolato di scorpioni e altri animaletti giuridici cattivi come il peccato, ma che la qualità della produzione legislativa è sprofondata oltre i limiti dell’immaginabile creando una situazione cronica di caos, incertezza e imprevedibilità che si ritorce contro la parte debole che indovinate chi è: io.

Tutti i governi, dico tutti, hanno in questi anni giocato ad incularella con le vittime della strada, della malasanità, del lavoro, a cominciare da D’ Alema, per continuare con Berlusconi e Prodi, i grandi nemici per ridere, e ovviamente Monti (parlo di chi presiedeva il Consiglio, anche se i rispettivi Ministri dell’ Economia, Letta, Bersani, Scaiola, Passera, e della Giustizia, come Alfano e la famigerata Serverino portano le loro colpe, che incombono anche sul solito sottobosco di sottosegretari espressione di vari coefficienti di democristianità).

Ovviamente c’è qualche associazione di poveri disperati che cerca di contrastare questo andazzo, e siccome seguo anche il lavoro di questi eroi, ho imparato come funziona il meccanismo delle lobby.

Prima di tutto il gioco è che chi è al governo è quello che ha le chiavi del tuo ano, e quindi le fregature possono venire solo da quelli, mentre l’opposizione è sostanzialmente inutile: o meglio l’opposizione ti aiuta ma se non viene fuori una spaccatura nella compagine governativa sei fregato. Attenzione: le connotazioni ideologiche non contano nulla, quello che oggi ti aiuta perché è all’ opposizione, domani sarà al governo e ti vorrà fottere, è il gioco, funziona così e nulla ci puoi fare. Inutile scandalizzarsi: fai solo la parte del fesso che non sa stare al mondo.

Seconda regola: a nessun politico piace che si dica in giro che si fa dei portasigari con lo scroto delle persone in carrozzella o dei tetraplegici, e quindi per i lobbisti assicurativi i voti dei politici in queste cose sono ad alto costo (devi promettere molto se vuoi che qualcuno si spenda per abbattere i risarcimenti ai macrolesi). Di solito si comprano una singola personalità, o una corrente, in un posto chiave del Ministero dell’ Economia, e fanno dei colpi di mano ad esempio durante le vacanze di Natale, o ad agosto. Prendono di mira un provvedimento che fino al giorno prima era inoffensivo, o uno di quegli insaccati legislativi pieni di frattaglie immangiabili chiesti dall’ Europa che viaggiano sospinti a colpi di fiducia e zitti zitti cheti cheti vi infilano l’uovo del serpente. Improvvisamente spunta fuori un emendamento, cinque, sei righe, scritto con i piedi sul retro della carta igienica da un lanzichenecco dell’ ANIA (la confindustria assicurativa) e alle tre di notte della seduta straordinaria del 14 agosto se ne va un pezzo dei diritti di tutti.

Terza regola: visto che le cose funzionano così, capirete che l’unico rimedio è cercare di smerdare  segnalare all’attenzione dell’opinione pubblica queste operazioni, infrangendo il muro di gomma informativo e associando ogni chiavica alla foto del suo legittimo intestatario. Dovete vedere che fuggi fuggi quando un giornalista umano solleva uno di questi sassi e tutti gli insettoni che ci vivevano sotto cercano di fuggire dal po’ di luce che finalmente vi irrompe. Quello che non si ottiene con la poca informazione che si riesce a destare, si prova a raccoglierlo giocando politicamente con le correnti (tocca utilizzare l’arma della pubblicità negativa, visto che le compagnie cacciano la grana, i poveracci no).

Va detto che a volte ci si riesce. Ad esempio al tempo di Berlusconi si utilizzarono i Finiani per affossare un progetto che avrebbe dimezzato i risarcimenti dei macrolesi in RC auto, al tempo di Letta i Renziani per silurare una modifica che subordinava 20.000 carrozzieri italiani alle compagnie assicuratrici tramite il convenzionamento e così di seguito. Insomma, quando la maggioranza non è bulgara (e quindi non c’è la leggendaria governabilità che non a caso sta tanto a cuore ai padroni del vapore), si possono bloccare anche le schiere della morte.

Per fare questo serve però tempo. E il miglior alleato degli sfigati che non hanno lobbisti ma solo un la verità dalla propria parte è il bicameralismo perfetto (oltre che, come ho detto, una maggioranza poco coesa e risicata). Camera, Senato e se ci sono delle modifiche di nuovo Camera e se cambia qualcosa si torna al Senato: nessuno riesce a infilare un etto di uranio in una legge e farla approvare nottetempo: se infili l’uranio devi andare nell’ altra Camera e spiegare per quale motivo ti è caduto un elemento radioattivo in un provvedimento che, poniamo, dovrebbe promuovere i diritti dei consumatori. Capace anche che trovi qualcuno che ti fa raccogliere il tuo panetto fosforescente e te lo fa rimettere in tasca. Ci hai provato, birichino. Ora vai a suicidarti altrove, grazie.

Per ora ci siamo salvati solo così. Se non avessimo avuto il bicameralismo perfetto ora uno a cui in ospedale rimontavano i piedi al contrario doveva pagare lui i chirurghi per il disturbo, ed uno investito da un TIR doveva pulire il proprio sangue con la manica e chiedere scusa eclissandosi discretamente prima possibile.

Ora io ovviamente ho tante ragioni più nobili e diciamo così sistematiche per oppormi alla abolizione della Costituzione, pardòn, alla riforma della Costituzione, ma questa è una storia che credo possa essere convincente perché è proprio una cosa che mi è successa nella vita reale, non so se mi seguite, ed è ovvio che E’ COSI’ IN OGNI CAMPO.

Ogni lobby, in ogni contesto, lavora in questo modo. Ci scippano su tutto il fronte, ma noi ci accorgiamo solo della pancetta che ci sparisce sotto il naso, mentre ci beviamo la propaganda becera sulla corruzione in tutto gli altri casi. Gli altri sono tutti furbetti, corrotti, magnoni… solo noi siamo vittime delle lobby. Chi sa perché nessuno si schiera dalla nostra parte. Ma questo è un altro discorso.

Il succo è: il bicameralismo è una mutanda di ghisa che pone al riparo la zona colon retto da esperienze memorabili. Non siamo certo così scaltri da levarcela perché ce lo chiede una figoccia dal culo basso.

Non lo siamo, vero?

Non lo siamo, vero?

Ehi, perché non mi rispondete?